Gli equalizzatori (EQ) sono strumenti indispensabili per il producer ed il tecnico del suono. Utilizzati sia nelle fasi di pre-produzione, durante la post-produzione ed ancor di più nel mastering, questa categoria di strumenti, permette d'intervenire sul suono, ponendo in rilievo, di addolcendo o addirittura eliminando, la presenza di determinate frequenze di un suono.
Come per i processori dinamici, anche per gli equalizzatori ce ne sono di più tipologie; tra le principali troviamo: gli equalizzatori grafici, quelli parametrici e gli eq semi-parametrici. Naturalmente queste 3 categorie di processori, possono essere sia hardware che software. In tal senso vorrei sin da subito precisare che non cè una classe di eq migliore o peggiore dell'altra; utilizzare l'uno o l'altro processore dipende essenzialmente dal modo in cui desideriamo intervenire sul suono, dalla fase di lavoro che ci vede impegnati e dal contesto stesso di utilizzo.
Senza perderci in troppi giri di parole, andiamo adesso a vedere nel dettaglio queste 3 tipologie di equalizzatori e soprattutto come utilizzarli.
Gli equalizzatori utilizzati per la produzione musicale, per gli ovvi motivi legati alle caratteristiche dell'udito umano, possono gestire frequenza comprese tra i 20Hz (Hertz) ed i 20.000 Ez.
Equalizzatore GRAFICO

Questo tipo di equalizzatori è parttcolarmente utilizzato in tutti quei contesti dove è fondamentale controllare il suono che si diffonde all'interno degli ambienti, come ad esempio la regia di uno studio, una sala d'ascolto, o una struttura dove si tengono concerti dal vivo.
L'equalizzatore grafico ci permette d'intervenire sostanzialmente su 1 solo parametro principale: il volume (gain) delle frequenze. Su questo tipo di equalizzatore possono scorgersi diversi slider sui quali è possibile intervenire per aumentare o diminuire il volume di una determinata frequenza.
Immediatamente al di sotto o al di sopra dello slider troviamo un numero; questo numero indica la frequenza sulla quale possiamo intervenire, modificandone il volume.
Tutte le frequenze che troviamo sull'equalizzatore parametrico, sono pre-impostate dal costruttore (nel caso di processori hardware) o dello sviluppatore (nel caso delle versioni software).
Di seguito potrete una delle video-lezioni sugli eq grafici, estrapolata dal corso on-line per tecnico del suono e Pro Tools 12, che certamente potrà essere d'aiuto a molti producer.
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Equalizzatore PARAMETRICO
Certamente il processore di segnale più utilizzato nella produzione musicale, nell'editing avanzato e nella pulizia dei segnali audio complessi. Questo equalizzatore ci un controllo sul suono molto più preciso; in questo caso le frequenze d'intervento non sono pre-impostate dal produttore del processore; è possibile infatti intervenire su tutto lo spettro udibile agendo su 3 parametri. Inoltre normalmente questo tipo di equalizzatori dispone anche di 2 filtri di taglio (cut-off) con i quali è possibile escludere dal suono determinate frequenze non necessarie o ritenute critiche.
I parametri d'intervento offerti dall'equalizzatore parametrico, sono i seguenti:
Frequenza
Con questo controllo è possibile scegliere la frequenza d'intervento sulla quale agire.
Gain
E' il controllo deputato all'intervento del volume, al fine di rendere più o meno percepibile la presenza di un'area specifica di frequenze. E' questo un valore che può essere sia positivo che negativo.
Q (larghezza di banda)
Possiamo decidere quanto l'aumento o la diminuzione del volume di una frequenza, influisce sulle frequenze limitrofe. Questo parametro, a causa dell'effetto grafico prodotto (visibile esclusivamente negli equalizzatori che permettono di visualizzare la curva di equalizzazione) è chiamato in gergo, anche campanatura.
Equalizzatore SEMI-PARAMETRICO
Presente per lo più sui mixer live (per spettacoli dal vivo), la differenza con gli eq parametrici consiste principalmente nel fatto che su questi processori, sia le alte frequenza che le basse frequenze, sono fisse (cioè preimpostate dal costruttore). Su queste frequenze è possibile infatti agire esclusivamente sul parametro gain, per modificarne in positivo o in negativo il volume per rendere più o meno percepibili determinate frequenze.
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