Come trovare nuova clientela per il nostro studio

Voglio iniziare raccontandovi brevemente delle difficoltà che ebbi quando iniziai a lavorare in questo settore. Dopo aver eloquentemente compreso che avere prezzi bassi in studio non era la strategia migliore per avere più clienti (infatti erano pochissimi e di bassa qualità..), cominciai seguire dei corsi marketing aziendale, presso strutture affermate che per lo più si trovavano nella zona di Milano. Allora il marketing era molto diverso da oggi, ma alcuni concetti sono rimasti invariati; c'è stato più che altro una rivoluzione degli strumenti utilizzati, ad esempio si è passati dall'invio di volantini pubblicitari per posta, all'e-mail marketing e molto altro. Per farvela breve, inizialmente, non avendo grandi capitali da utilizzare, si faticava parecchio per fa conoscere il nome dello studio, anche solo nei comuni limitrofi a quello dove abitavo cioè Messina. Figuriamoci nelle regioni vicine! Ma all'epoca internet non esisteva, Si ragazzi, so che per i millennial, che da sempre hanno avuto la rete come supporto a tutte le loro attività sembrerà una cosa assurda, ma la diffusione dell'accesso alla rete web, si può considerare dal 1996 in poi! Oggi grazie al cielo è tutto diverso, l'economia è cambiata tantissimo ed anche le opportunità lavorative, con essa sono aumentate. Questo vale per qualunque attività, dall'imbianchino al tabaccaio al tecnico del suono fino all'arrangiatore musicale.

C'è la crisi...
(Per favore finiamola con questa storia!)
Quando si parla di lavoro, uno dei concetti che sento magiormente in giro è "c'è la crisi!" e "non si trova lavoro"..
Non so se è chiaro, ma non è questione di "crisi economica"; ormai questo concetto è utilizzato strumentalmente, per non sforzarsi di mettere la propria attività al passo con i tempi. Qualunque attività io abbia, se non adeguo il mio piano marketing ed il piano vendite a ciò che il mercato richiede, sono destinato alla chiusura! Se pretendo di portare avanti la mia attività e farla cresce come si faceva negli anni '80 e '90, sono destinato a chiudere. Presto o tardi. Se ho un negozio di scarpe, o di accessori per motociclisti, o di e-bike e non comprendo il fatto che ormai, che mi piaccia o meno, devo prevedere di abbinare (o sostituire il negozio) con la vendita on-line, anche su Amazon, sono destinato a chiudere. Che mi piaccia o meno questa cosa, l'economia è cambiata e se voglio crescere ed andare avanti, devo integrare la mia attività con i servizi di marketing e vendita on-line. Naturalmente questi concetti sono assolutamente fondamentali anche nel nostro settore, produzione musicale e sonorizzazione film! Ragazzi, il lavoro non si "cerca"; i funghi si cercano! PIù realisticamente, bisogna creare delle opportunità di lavoro attorno a noi, attraverso la migliore formazione tecnica che possiamo avere e gestendo la nostra attività lavorativa, integrandola sempre più con il web.
Gli studi di registrazione che chiudono "perchè non c'è lavoro.." hanno questi 3 grossi problemi:
1) Personale tecnico improvvisato o formatosi da solo con la propria esperienza basica
2) Inconsistente presenza sul web e pseudo-marketing
3) Prezzi bassi (30/100 euro a brano..)

Vediamo come trovare nuova clientela in target
Bene, fatta questa necessaria presessa, andiamo a vedere come poter gestire al meglio l'attività del nostro studio di registrazione. Se 20 anni fa il 50% della promozione di fondava sul così detto passaparola, oggi il passa parola si riduce circa allo 0,50% quando va bene.
Attualmente risulta fondamentale l'utilizzo ad oc dei social e degli strumenti di promozione da loro offerti. Il piano marketing deve prevedere una presenza ed un aggiornamento costante della pagina Facebook. Dico Facebook perchè dal punto di vista statistico in termini di ROI (return of investment) è quello che di fatto garantisce il maggior ritorno. Anche YouTube è un social in grado di fornire un ottimo ritorno; realizzate il canale del vostro studio e caricate on-line diversi esempi di produzione. Pensare di fare inoltre dei live streaming con cadenza regolare, potrebbe essere infine un altro elemento interessante. L'e-mail marketing è un sistema che porta alla vendita solo se è strutturato ed organizzato in rete nella giusta maniera e con le corrette tecniche di marketing (ce ne sono diverse). Non basta e non serve inviare e-mail a raffica anzi, proprio questo è il modo per far sparire il cliente. Ci sono procedure specifiche di vendita, che vanno seguite passo passo fedelmente, per la conclusione della vendita del prodotto o del servizio, al cliente. Anche l'ausilio di strumenti come Google AdWords è un altro ausilio che, anche se non in un primo momento, sarebbe utile prevedere di integrare nel nostro piano marketing.
Un altro elemento fondamentale è l'adozione di più sistemi di pagamento on-line, che facilitino l'esperienza d'acquisto al cliente e che la rendano in primis sicura, veloce e semplice da concludere. L'adozione del pagamento on-line è un elemento cruciale. Ricevere le notifiche di vendita sul cellulere poi... non ha prezzo!!! Si perchè  ormai il vostro smartphone sarà di fatto la vostra segretaria, il vostro accesso ai conti bancari, ai social, e lo strumento di comunicazione principale tra voi ed i vostri clienti, futuri ed attuali.
Io stesso con il mio studio applico queste procedure che mi permettono di acquisire quotidianamente clienti e potenziali clienti. Si! Hai letto bene, quotidianamente; cioè ogni santo giorno! Tutto questo grazie ai corsi di marketing e digital marketing che ho acquistato e seguito! A rischio di sembrare monotono e ripetitivo dirò: la semplice passione non basta! E' necessario studiare ed approfondire per raggiungere obiettivi importanti!

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Buone notizie per chi desidera aumentare le entrate economiche del proprio studio!
Sto ultimando il corso  di digital marketing per ROMA SOUND DESIGN, specifico per studi di registrazione, arrangiatori, professionisti del settore musicale e sale prova, in grado di far aumentare in maniera significativa la vendita dei prodotti e servizi che un'attività del genere può offrire alla clientela.
Il corso, come quello per Tecnico del suono & Pro Tools 2020  è organizzato in video-lezioni chiare ed esaustive su tutti gli strumenti di marketing necessari e sulle procedure tecniche ed operative alla base delle azioni di marketing. Il corso è diretto e senza fronzoli; va dritto all'obiettivo e d'altronde sarebbe strano il contrario perchè sull'argomento c'è poco da girarci attorno. Le procedure devono essere dirette e ben spiegate. Il corso di formazione on-line prevede la spiegazione di tutto ciò che è necessario mettere in atto con i social media; dalla presenza quotidiana alle strategie di sponsorizzazione fondamentali. Vengono approfonditi gli argomenti tecnici relativi all'integrazione degli strumenti finanziari da implementare sul proprio sito e sui propri social. Viene spiegato quali servizi di pagamento on-line utilizzare e come utilizzarli; come integrarli sul vostro sistema di marketing digitale per massimizzare le vendite dei servizi e dei prodotti del vostro studio. Viene spiegato inoltre quali sistemi per la generazione di landing-page e check-out utilizzare e come integrarli ai risponditori automatici. Il branding position è un altro argomento affrontato. Viene approfondito il modo in cui scrivere le e-mail e come interagire con il cliente, pur non essendo un corso specifico per copywriter, ovviamente.
Ma soprattutto.. viene anche spiegato per bene quali sono gli errori più comuni nella gestione economica del proprio studio e cosa non dover fare assolutamente on-line, rispetto ai propri competitor on-line e non.
Anche in questo caso si tratta di un percorso di studio impegnativo che prevede, oltre alle lezioni on-line, anche la lettura consigliatissima di alcuni libri che faciliteranno l'acquisizione delle corretta impostazione mentale che dovrete cominciare ad acquisire. Nel corso si tratterà anche l'importantissimo aspetto del mind-set dell'imprenditore digitale e di come questo sia fondamentale nell'acquisizione di nuova clientela in target. Quando dico in targhet, intendo clientela professionale alto-spendente, non di certo di clientela da 30 euro..
Se vi interessa approfittare di questa opportunità, inserite la vostra e-mail nel box che segue. Farete parte di una mailing-list che vi permetterà di conoscere più dettagliatamente il corso che potrà fare la differenza sul vostro business.

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Massive: il sintetizzatore più utilizzato nelle produzioni professionali

Se avete deciso di vivere realizzando produzioni musicali per voi ed i vostri clienti, allora non potrete fare a meno di mettere le mani sui sintetizzatori. I synth infatti, sono tra quegli strumenti musicali che dagli anni 70 hanno iniziato a spopolare in tutta la musica internazionale, creandosi sempre più spazio negli arrangiamenti di grandi artisti da David Bowie fino ai più nostrani Albano e Romina. Non ci credete? Basta sentire il brano "Felicità" degli anni '80 (vincitore tra l'altro di un'edizione di Sanremo) per sentire immediatamente un gonfissimo basso synth accompagnato da una batteria elettronica! E ho detto tutto!

In un precedente articolo di questo Blog, abbiamo visto la logica di funzionamento dei sintetizzatori grazie ad un escursus inerente la funzione dei diversi moduli che compongono un classico sintetizzatore a sintesi sottrattiva. Bene, in questo articolo vedremo la logica di funzionamento di un sintetizzatore particolarmente apprezzato da tutti i producer professionisti di tutto il mondo; sto parlando di MASSIVE di Native Instruments!

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Struttura ed interfaccia utente
Massive è composto sostanzialmente da 3 schermate principali, all'interno delle quali è organizzato il funzionamento della macchina virtuale. Premetto che, siamo onesti, questo sintetizzatore non si presenta visivamente amichevole, all'occhio del producer con poca esperienza. A prima vista infatti sembra abbastanza caotico e confusionario nella sua organizzazione, ma a ben vedere troviamo tutti i controlli esattamente lì, dove vorremmo; ma andiamo con ordine di moduli.

Sezione oscillatori
Come abbiamo già visto nel precedente articolo sui sintetizzatori, gli oscillatori sono quei moduli del sinth che generano le forme d'onda (sinusoidale, a dente di sega, triangolare, quadrata, ecc..) che di fatto costituiscono il suono, anche se in forma ancora grezza. Massive dispone di ben 3 oscillatori organizzati in "tabella"; la cui forma d'onda cioè, si può scegliere da un menù a tendina. Vediamo adesso i controlli.
Wt-position: è il controllo con il quale possiamo effettuare un morphing tra 2 forme d'onda, posizionandolo ad esempio in un punto intermedio delle stesse. Possiamo così generare forme d'onda ibride, date dalle reciproche somme e sottrazioni di ampiezza, delle stesse.
Intensity: gestisce il controllo di un filtro LPF (taglia alte) sull'onda generata dall'oscillatore.
Amp: è il controllo del livello d'uscita audio del singolo modulo di oscillazione; Massive infatti non dispone di un vero e proprio modulo "mixer" ed ogni oscillatore ha il proprio controllo di gain.
Slider F1-F2: Con questo controllo posto all'estremità destra dell'oscillatore (lo slider grigio), possiamo inviare il segnale audio generato dal modulo di oscillazione, all'ingresso del filtro 1 (F1) e/o del filtro 2 (F2).

Sezione di filtraggio
Con ben 2 filtri selezionabili, Massive è in grado di produrre sonorità davvero incredibili! I filtri di questo synth possono lavorare in seriale ed in parallelo, queste modalilità sono selezionabile attraverso l'intervento sullo slider grigio posto alla sinistra del modulo (Ser./Par.). Per entrambi i filtri è possibile selezionare la tipologia di comportamento in maniera indipendente; taglia basse, taglia alte, ecc... Alla sinistra del filtro 1 e 2 troviamo uno slider grigio con il quale regoliamo il livello d'uscita del relativo filtro. Infine con lo slider grande sulla destra della sezione di filtraggio (Mix) possiamo creare un equilibrio di livello audio dei 2 filtri. Posizionando questo controllo in alto, ascolteremo soltanto il suono proveniente dal filtro 1, posizionandolo in basso, ascolteremo il suono proveniente da filtro 2. Come si può intuire, posizionando lo slider in posizione centrale, ascolteremo il suono proveniente da entrambi i filtri.

Modulo OSC (modulazione)
Con questo modulo è possibile creare delle modulazioni (Ring, Phase, Position e Filter FM) al suono generato dagli oscillatori. E' un modulo molto interessante con il quale possiamo togliere "staticità" al suono di base generato dagli oscillatori.

Modulo Noise 
Si tratta di un generatore di rumori (noise appunto..) con il quale possiamo sporcare il suono di base del synth, abbinando uno dei rumori emessi dal modulo. I rumori vanno dal classico white, al bright, passando per altri senza dubbio più creativi come il murmur (mormorio) o acPower (tensione elettrica). E' un modulo che creativamente può dare risultati interessanti, lo troviamo infatti on board su quasi tutti i sintetizzatori. 

Feedback
Questo particolare modulo, ci permette di prelevare il segnale audio in un determinato punto del percorso, e riportarlo all'interno del modulo di filtraggio. Qualora desiderassimo quel qualcosa in più dalla patch che stiamo programmando, questo è il modulo che ci darà la soddisfazione che stavamo cercando! Purtroppo pochi sintetizzatori dispongono di un modulo di feedback, ma una volta provato, diventa un'ossessione.. Mi raccomando: da usare con maldestra cautela..!!!

Insert 1 e 2
Qualora non foste sufficientemente soddisfatti dal risultato ottenuto con l'utilizzo degli effetti principali, potete inserire in specifici punti della catena audio, altri 2 processori d'effetto. Il risultato finale può essere davvero notevole. In questo modo avremo 2 effetti generali oltre a 2 effetti in insert.

Macro Control
L'area dei macro controlli ci permette di modificare il valore di un controllo, tramite funzionalità come l'aftertouch (AT), la velocity (Vel), il Keyboard Tracking (KT), ecc.. Un modo diverso e senz'altro più particolare di controllare diversi parametri, con il quale possiamo aumentare notevolmente l'espressività del nostro timbro. Oltre a questo, possiamo anche assegnare l'amount del controllo side-chain (S-C) di quasi tutti i parametri.

Env (Inviluppi - ADSR)
Con questo controllo possiamo gestire l'inviluppo di un modulo come quello di filtraggio, o altri; possiamo cioè fare in modo, ad esempio, che il filtro di un timbro appena creato si apra lentamente oppure si chiuda lentamente o velocemente.
Per default, l'ENV n.4 gestisce l'inviluppo generale del timbro. I parametri che troviamo sono i soliti ADSR (Attack, Decay, Sustain e Release).

LFO - (Low Frequency Oscillator)
Gli LFO (oscillatori a bassa frequenza) ci permettono di modificare il parametro cui vengono assegnati, in maniera ciclica e continua. Gli LFO di Massive (ben 4), possono lavorare in 3 modalità differenti, selezionabili per ognuno:
LFO, PERFORMER e STEPPER. Ognuno di questi ha caratteristiche differenti, che possono rendere unico un timbro, grazie alla differente modalità d'intervento con cui si contraddistinguono.

Modulo FX (effetti ed equalizzazione)
Massive dispone di 2 processori d'effetto davvero interessanti, in grado di apportare gentilezza al suono, come anche di stravolgerlo incredibilmente. Tra gli effetti che troviamo in questo modulo (applicati all'uscita del segnale audio generato), troviamo riverberi, delay, chorus, flanger, phaser e vari ed eventuali..
In questo modulo troviamo inoltre un equalizzatore che, per quanto sempliciotto, ci permette una regolazione di massima, fatta per lo più ad orecchio.

Modulo AMP
E' lo stadio d'uscita del timbro; possiamo gestire il parametro PAN (per spostare il suono da sinistra a destra nel panorama stereofonico) e monitorare il livello d'uscita finale del timbro creato, in modo da evitare distorsioni indesiderate.

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I 10 errori da non commettere se hai uno studio di registrazione! (Se vuoi continuare a lavorare..)

Occuparsi di produzioni musicali è secondo me tra i lavori più belli, soddisfacenti e proficui (se fatto nella maniera corretta!) che si possa avere la possibilità di fare. Ve lo dico a cuore aperto, d'altronde difficilmente potrei mentire considerando che per lavoro mi occupo principalmente proprio di quello. Essendo nel settore da oltre 25 anni, ne ho viste (e ne vedo..) di cotte e di crude su ogni fronte; sul come gestire clienti, come gestire uno studio, la promozione dell'attività di studio di registrazione, ecc... Le baggianate più grosse me le hanno riferite alcuni studenti, i quali le hanno lette su qualche forum in giro per il web, dove il fuffa-guru di turno, si cimenta in disamine tecniche su vari argomenti di cui, evidentemente, non ne sà molto. Approfitto  a questo punto per dirvi ciò che penso sui forum: disiscrivetevi senza rimorsi da qualunque tipo! In quegli spazi virtuali ci trovate principalmente personaggi improvvisati che per mestiere fanno gli pseudo-guru dei poveri. Un professionista, proprio perchè impegnato, non si mette di certo a scribacchiare di questo e quell'altro con sconosciuti. I professionisti frequentano SOLO professionisti!


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Proprio prendendo spunto da tutto ciò, ho redatto un piccolo elenco di 10 cose da non fare assolutamente nel tuo studio di registrazione.

1)  Registrare a bassi livelli dinamici (..tanto poi sistemo dopo)
Una delle cose peggiori che possiate fare ad una registrazione audio, è quella di non donarle un adeguato rapporto segnale/rumore! Oltre a questo tenete in considerazione che un segnale audio per essere registrato al meglio in un sistema digitale (quindi per sfruttare più bit possibili), deve essere pre-amplificato a dovere! Quindi forme d'onda ben marcate! E non quei "brufoletti " minuscoli di cui a volte vi accontentate. Considerate che sarebbe cosa buona e giusta, tenere il segnale audio, di media almeno intorno ai -6 db.

2) Far registrare il cantante con il riverbero in cuffia (si, si dice RIverbero, non REverbero..)
Dopo un praio di prove, di solito vi sentirerte fare la seguente richiesta: "potresti mettermi un pò di riverbero sulla voce..? Così asciutta non mi piace..". Solitamente questa richiesta arriva da clienti non professionisti.
Bene ragazzi, la risposta a questa domanda dev'essere assolutamente NO!
Non per essere cattivi ovviamente; sappiate che il riverbero tende ad addolcire le imperfezioni vocali e come conseguenza a questo, il risultato potrebbe essere quello di uscire fuori tonalità fino ad un buon 30%. Tutto ciò  ovviamente va spiegato al cliente. Nel caso in cui lui continuasse con la richiesta, come dire..  abbiamo la conferma che non abbiamo a che fare con un professionista.

3) Quantizzare qualsiasi strumento midi
Specialmente se ti occupi di musica elettronica e declinazioni varie, la quantizzazione degli eventi midi è tra le funzioni che maggiormente utilizzerai in fase di pre-produzione ed arrangiamento. Questo genere di musica infatti, ha la caratteristica di essere "quadrata"; ogni esecuzione musicale è solitamente perfettamente posizionato in griglia. Cioè matematicamente a tempo perfetto! Non per tutti i generi musicali però  è indicato applicare in maniera "barbara" la quantizzazione sugli eventi midi. A volte, come ad esempio negli arrangiamenti pop ed hip hop, quantizzare in maniera rigida qualunque parte strumentale potrebbe non rendere al meglio. Ad esempio nelle parti di pianoforte, potrebbe risultare molto più interessante quantizzare dal 30 al 50%, solamente le parti centrali piuttosto che qualche attacco. In questi casi si imposta un valore del parametro "swing" più moderato in modo da lasciare volutamente quel margine di errore umano e di libera interpretazione, che arricchisce enormemente l'arrangiamento. Personalmente negli arrangiamenti più acustici cerco di limitare al minimo la quantizzazione e, se il producer è davvero in gamba, non la applico affatto. Per quel che mi riguarda, lavorando praticamente esclusivamente con professionisti, il mio approccio a tutto ciò che non è elettronico, è proprio questo.

4) Il mixaggio ed il mastering in cuffia
Sò già che per molti di voi potrà sembrare un concetto ovvio, ma vi assicuro per esperienza didattica, che non lo è affatto. Molti producer infatti, gestiscono queste 2 fasi di lavoro utilizzando le cuffie per avere (secondo loro..) un ascolto più dettagliato. Ma la realtà è ben diversa; le cuffie vanno benissimo per l'editing avanzato e pulizia dei file audio, ma inevitabilmente comportano un ascolto falsato ed innaturale. Per quanto ci siano costosi prodotti spacciati come paragonabili alle casse monitor, non hanno nulla a che vedere. 
Mix e mastering sono fasi di produzione delicatissime che necessitano di essere affrontate nella maniera corretta. Gli ascolti, in questa fase sono elementi realmente vitali, che fanno senza dubbio la differenza tra un lavoro finalizzato in maniera mediocre ed uno ottimamente riuscito. Per affrontare adeguatamente un mix, è assolutamente tassativo utilizzare idonee casse monitor per studio di registrazione; ce ne sono tantissime e per tutte le tasche. Alla fine di questo articolo inserirò come sempre, i link diretti  Amazon, su alcuni prodotti che reputo interessanti per il producer emergente. Queste tipologie di ascolti sono stati studiati, progettati e realizzati, per offrire la massima linerarità d'ascolto possibile. Affrontare il mix  di un brano musicale utilizzando le cuffie, significa privarci di un ascolto naturale e questo (anche quando utilizziamo cuffie monitor concepite per questo scopo).

5) Avere prezzi bassi (..così ho più clienti e guadagno di più)
Avere prezzi bassi è considerata l'azione di marketing più dannosa per qualunque attività commerciale (professionale) che si rispetti; lo studio di registrazione come anche la sala prove, rientra a pieno titolo tra quelle! Se avete fatto le cose per bene, avete seguito un corso professionalizzante che vi ha trasmesso le giuste competenze ed operatività tecniche, avete investito sull'acquisto di strumentazione di un certo tipo, non potete adottare prezzi bassi per ovvi motivi. Siete diventati dei professionisti e chi desidera usufruire delle vostre competenze, dovrà corrispondere cifre adeguate. Se avete investito sulla vostra formazione e siete diventati dei professionisti, è giusto che la vostra retribuzione sia proporzionata alla qualità del lavoro che siete in grado di offrire. Inoltre, rivolgendovi ad una clientela professionale,  questa utenza  sarà assolutamente consapevole che l'investimento per la realizzazione della propria produzione musicale, sarà di una certa entità. Il non professionista, al contrario, più che alla qualità, normalmente è alla ricerca di chiunque possa accollarsi la sua produzione al costo più basso possibile; questa tipologia di utenza, solitamente non ha idee su come trarre un guadagno dalla propria musica.

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6) I miei clienti li trovo generalmente nella cerchia di amici e amici degli amici..
Se le vostre entrate dipendono da questa situazione, allora avete un grosso problema! Un professionista, uno studio di registrazione e/o una sala prova per professionisti, hanno certamente clienti fissi, ma se ben gestite hanno sempre un afflusso costante di clienti nuovi che garantiscono entrate continue e diversificate. Solitamente le realtà che intendono rivolgersi a clientela professionale alto-spendente, metto in pratica azioni di marketing mirate all'acquisizione di nuovi leads (contatti), seguendo corsi specifici di marketing musicale. ROMA SOUND DESIGN, il mio studio, da quando c'è internet mette in atto specifiche campagne marketing che assicurano costanti entrate economiche grazie alla continua acquisizione di clientela sempre nuova, integrando diversi strumenti operativi con specifici fini: diffusione del brand, acquisizione leads, vendite di servizi e/o prodotti on-line.
Vi anticipo subito che ho sviluppato un corso rivolto a tutti i professionisti del settore musicale, in grado di permettere di aumentare le vendite dei propri prodotti e servizi, permettendo di aumentare le entrate economiche e generando i fondamentali leads. A brevissimo sarà on-line!

7) Iniziare le lavorazioni con i clienti, lasciando vaghe le condizioni economiche e/o senza anticipo (tanto poi mi pagherà..)
Devo aggiungere altro..??!?!??
Con ogni cliente va chiarito nero su bianco, cioè per iscritto e controfirmato per accettazione, tutto il lavoro da svolgere.
Ogni lavorazione deve prevedere un anticipo; nel mio caso i pagamenti vengono SEMPRE suddivisi in 2 momenti prestabiliti: 50% in anticipo per l'inizio della lavorazione ed il restante 50% prima della consegna del lavoro ultimato. Questi paramentri li applico per le lavorazioni brevi; senza sconti nè trattamenti particolari per nessuno. La professionalità va pagata adeguatamente.

8) Spremere il cliente come un limone!
Il cliente è una persona come noi e se vogliamo vederlo tornare felice e soddisfatto per richiedere i nostri servigi, non abbiate un atteggiamento menefreghista e strafottente (della serie basta che mi paga e buonanotte!). La parola magica in questi casi dev'essere FIDELIZZAZIONE! Un cliente che si trova bene è un cliente che tornerà volentieri a lavorare con noi e quindi a pagarci bene. Ricordate sempre che se un cliente ritorna, vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro!

9) Tariffa oraria
Non siamo nè una colf nel un call center; applicare alla propria attività prezzi legati al tempo, è un'altra gravissima azione che possiamo fare a noi ed alla nostra attività professionale. Il momento in cui applicate prezzi orari, è l'inizio della fine della vostra attività. Bisogna applicare prezzi per il servizio, legato a quello specifico cliente. Alcune produzioni con alcuni clienti potranno essere più semplici e veloci; altri tipi di lavorazioni con clienti diversi, saranno più lunghe e/o impegnative, quindi verrà richiesta una cifra maggiore. Ogni produzione è a sè stante.

10) Con i clienti ho un ottimo rapporto, diventano sempre miei amici!
Per quanto potrà sembrarvi poco carina questa cosa, il cliente DEVE restare un cliente! Con il cliente non si costruisce una relazione di amicizia. Non ci si scambia il numero privato di cellulare e non si esce la sera per andare a bere al pub. Ci può essere stima, ammirazione e rispetto, ma mai in nessun caso con il cliente si deve tenere un atteggiamento di amicizia; qualunque cliente dev'essere trattato come cliente e non come parente o amico. Il business e l'amicizia sono due rette parallele che quando s'incontrano, solitamente non portano miglioramenti alla dimensione lavorativa.

Come promesso eccovi i link Amazon, diretti ad alcune casse monitor che dovreste valutare seriamente.
Attenzione perchè in alcuni casi, i prezzi si riferiscono alla singola cassa.



        













Allestire uno studio di doppiaggio e sonorizzazione per film!

E' inutile girarci attorno, tutti noi bazzichiamo l'ambito audio principalmente per la passione per la produzione musicale; questo è innegabile! Molti di noi sin dalla prima adolescenza, oltre ad iniziare a sbavare per l'amichetta o amichetto di turno, avevano nel profondo del proprio cuore l'idea di vivere di musica; ci si immaginava così al comando del proprio studio di registrazione, attorniati da tanti clienti soddisfatti per il lavoro ed eternamente grati a noi stessi per aver fatto questa scelta! Dando seguito a questo sogno lucido, chi prima e chi dopo, abbiamo iniziato a comprare attrezzature varie che potessero metterci nelle condizioni di fare produzioni musicali e vivere di questo. Quelli di noi che hanno pensato bene che tra gli investimenti da fare ci fosse non solo l'acquisto della strumentazione musicale, ma anche l'investimento sulla formazione per la propria professionalità, sono ancora oggi seduti dietro un mixer ed un computer, più sorridenti di prima, tutti gli altri, molto probabilmente si sono scontrati con la dura  realtà "dell'improvvisato.." chiudendo dopo poco tempo.

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Ma le produzioni musicali non sono l'unica fonte di guadagno di uno studio di registrazione, home o professionale che sia. Esistono molti servizi altrettanto e/o più remunerativi del settore musicale, sempre di pertinenza di uno studio di produzione; loghi audio, progettazione di ambienti di produzione, editing avanzato sui file audio, la digitalizzazione e, non ultimo, il doppiaggio e la sonorizzazione dei film per tv e cinema.
Perchè è molto remunerativo? Semplice, nel settore video gira molto più capitale rispetto all'attuale produzione musicale, senza tenere conto dei tantissimi tipi di finanziamenti a fondo perduto, cui la produzione video può accedere. Per la produzione musicale c'è qualcosina, ma nulla di così eclatante, nè facilmente accessibile. In pratica se un artista vuol produrre il proprio brano musicale o il proprio album, deve inevitabilmente pagare di tasca propria qualunque cosa mentre; nel caso di progetti video può invece accedere a tantissimi finanziamenti. Nei film inoltre, c'è qualcosa di cui le produzioni musicali sono completamente a digiuno: gli sponsor!

Vi spiego un pò di cose e vi faccio alcuni esempi..
In ogni regione ci sono le così dette film commission le quali, se ritengono un film d'interesse culturale e/o promotore di tradizioni e folklore locale, finanziano lautamente la produzione. Per lautamente intendo proprio LAUTAMENTE e soprattutto a fondo perduto! Se vi soffermate a leggere i titoli di coda di un film, nel 95% dei casi troverete la dicitura "film realizzato con il contributo della film commission regione...".
Ma non finisce quì, c'è un altro ente, l'IMAIE, che partecipa alle spese per la produzione di un film, arrivando a finanziare parecchie migliaia di euro per giorno di set, per le riprese realizzate in esterna, oltre a sovvenzionare artisti e figure dello spettacolo. Ma la lista di chi contribuisce al film, continua ancora.
I comuni ad esempio possono essere interessati affinchè parte di un film si volga sul proprio territorio, perchè ciò solitamente favorisce lo sviluppo del turismo. Lo stesso vale per le regioni.
Mettiamo inoltre il caso che per esigenze di copione, il film preveda una scena in un ristorante.. Prendendo preventivamente accordi con una grossa catena di ristorazione che preveda di mettere in bella vista il nome di questa catena, la produzione guadagna anche dalla location. Al tavolo dei commensali seduti, non mancherà di certo l'acqua e/o una bevanda specifica, se anche in questo caso la produzione prende accordi con questa o quell'altra azienda produttrice, grazie ad altri accordi economico-pubblicitari, ecco entrare altri capitali per il film. E così via.. Fate caso al fatto che spessissimo in un film, la maggior parte delle automobili utilizzate nelle scene in esterna, sono tutte della stessa casa automobilistica. Oppure si trovano spesso e volentieri parcheggiate e ben illuminate, nelle scene chiave del film, accanto ai personaggi principali.
L'elenco potrebbe continuare ancora a lungo.. 
Quindi quando sentite che un film è costato qualche milione di euro, sappiate che nella maggior parte dei casi, questi soldi non sempre sono usciti dalle tasche del regista o del produttore esecutivo (o comunque non tutti!).

Andando dritti al sodo infine, uno studio di produzione, home o professionale che sia, per lo stesso periodo di tempo, lavorando all'audio di un prodotto video rispetto ad una produzione musicale, guadagna fino 10 volte di più rispetto ad una produzione musicale!
Dopo aver letto tutto questo, siete ancora dell'idea di fare soltanto produzioni musicali?
Dalla mia personale esperienza di oltre 25 anni nel settore professionale, occuparsi di sole produzioni musicali e tralasciare il settore dell'audio per il video, è commercialmente un errore imperdonabile!
Ragazzi, non mi sono svegliato l'altro giorno decidendo d'improvvisarvi dietro ad un computer; insegno 2 materie nel master d'Ingegneria del suono in Università e presso il mio studio di Roma, Pro Tools 12 e Doppiaggio film e ciò che vi dico è la realtà oggettiva dei fatti.

Una buona notizia!
Senza troppo tergiversare vi dico subito che realizzare uno studio di doppiaggio e sonorizzazione film è di gran lunga più economico che realizzare uno studio per la produzione musicale.

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Ma cosa serve per realizzare uno studio di doppiaggio e sonorizzazione film?
Analizziamo bene nel dettaglio gli ambienti e la strumentazione che serve per affrontare un lavoro per film e cartoni.

Software (daw)
Ragazzacci, è inutile ormai che vi dica che in ASSOLUTO in questo settore Avid Pro Tools 12 la fa da padrone! Se non volete avere vita professionale breve, dotare il proprio studio di registrazione della daw più richiesta in questo settore dalla clientela professionale, è una delle poche cose sensate che potete e dovete fare.
E' il più intuitivo da usare? No!
E' il più fico graficamente? No!
E' il più diffuso in contesti home? No!
Va d'accordo con tutte le schede audio? No!
Ma si fa apprezzare per la qualità di registrazione senza paragoni, l'editing rapido, la qualità d'esportazione, la gestione del midi e soprattutto è il più richiesto dalla clientela professionale. Questo anche perchè Pro Tools che piaccia o meno, è il linguaggio comune in tutti gli studi di doppiaggio del mondo! In tal senso, l'interscambiabilità delle sessioni di lavoro tra diversi studi di doppiaggio, è un requisito fondamentale per le lavorazioni; molto spesso infatti, le sessioni di lavoro  per esigenze di produzione, fanno il giro di diversi studi per poi magari tornare da noi. Se il nostro studio utilizza un'altra daw, tutto questo ce lo possiamo scordare.

Hardware
Oltre a dotare il nostro studio di una valida scheda audio con pre-amplificatori silenziosi ed affamati di gain, il microfono a condensatore è l'elemento cruciale che può fare davvero la differenza sulle voci o sui rumori che registriamo sulla nostra daw. In contesti di doppiaggio si utilizza normalmente un microfono a condensatore con diagramma polare cardioide (frontale); in tal senso sono un must microfoni come il Neumann u87i o il TLM 149; strumenti che, proprio perchè di ottima qualità, prevedono un investimento economico che oscilla dai 1500 Euro ai quasi 3000. Nel caso in cui voi vi stiate avvicinando per la prima volta a questo meraviglioso settore lavorativo, potrebbero essere cifre che vi creerebbero qualche difficoltà. In tal senso vi dico sinceramente che potreste anche cominciare con un più economico e dignitosissimo Rode NT2A (circa 250 Euro compreso supporto e filtro anti-pop) piuttosto che un Behringer B-1 (prezzo circa 80 Euro). Come sempre a fine articolo vi inserirò dei link diretti Amazon, a prodotti che vi consiglio assolutamente di acquistare.

Video
Per comodità vi consiglio di utilizzare almeno 3 video; 2 per la regia ed un per l'area di ripresa vocale.
Grazie ai 2 video in regia, potrete visualizzare Pro Tools su uno ed il filmato sull'altro. Il 3° video va collocato nell'area di ripresa vocale e sostanzialmente servirà al doppiatore per visualizzare le scene da doppiare.

Ambienti
Per quanto concerne gli ambienti, vi consiglio caldamente di applicare del materiale fono-assorbente nell'area destinata alla ripresa vocale per eliminare il più possibile le riverberazioni ambientali indesiderate ed ottenere una voce asciutta e profonda. Nel caso in cui siate impossibilitati ad applicare alle pareti questi materiali, potete utilizzare un "reflection filter" che altro non è che un pannello fono-assorbente montato su un telaietto rigido, che viene applicato alle spalle del microfono.

Come promesso, a seguire trovate i link diretti ai prodotti Amazon che potrebbero davvero esservi utili!


       













EMI: dal 1887 tutta la discografia mondiale passa da qui!

Se state leggendo questo articolo in questo blog, sicuramente siete amanti della musica; magari siete dei producers sotto contratto che hanno già pubblicato qualche produzione con questa o quell'altra etichetta, felici per il contrattino che segna l'inizio di quello che potrebbe essere uno sfavillante futuro nel mondo della musica. Il mondo della musica è cambiato tantissimo nell'ultimo secolo; innanzitutto si è passati dalle produzioni assolutamente monofoniche a quelle stereofoniche, poi è nato e si è consolidato il fenomeno rock, ed infine si è passati dai dischi classici ai compact disc, fino ad arrivare ad oggi alla cosidetta musica intangibile, con le fruizioni digitali in streaming. In tutte queste c'è di mezzo la EMI! La EMI, Electric and Musical Industry, è la più grande casa discografica del mondo; grazie a questa importantissima realtà del panorama musicale, sono arrivati a noi gruppi e solisti come i Beatles, Queen, Pink Floyd, Genesis, Ben Harper, ma anche i nostri Vasco Rossi e Franco Battiato, solo per citarne alcuni tra i tanti. Il fenomeno EMI inizia nel lontanissimo 1887, con l'apertura della Gramophone Company di Londra, alla quale già solo dopo pochi mesi seguirono le aperture in altri paesi del mondo, tra cui la sede italiana.

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Nel 1931, grazie agli studi dell'ingegnere del suono Alan Blumlein alle dipendenze di EMI, si iniziò a parlare seriamente di stereofonia; fu proprio lui a riprendere per la prima volta in stereofonia la London Sinphony Orchestra intenta nell'esecuzione dell'opera N.41 di Mozart. Tutto questo si svolgeva nel 1933 presso quelli studi che sarebbero divenuti famosi nel mondo come gli Abbey Road Studios; inaugurati il 12 Novembre del 1931.
Sì, perchè quegli studi lì.. quelli divenuti famosi al grande pubblico mondiale grazie alle registrazioni che i Beatles fecero tra il 1962 e il 1969, erano anch'essi di proprietà EMI! Presso gli Abbey Road Studios i Beatles incisero il 90% dei loro album, uno dei quali prese il nome, proprio da quegli studios. Sempre presso questi studios, nel 1958 viene registrato e successivamente distribuito il primo  lavoro discografico stereofonico; si trattava dell'artista Cliff Richard. Nel 1966 La EMI aprì la prima sede italiana, divenuta nel 2013 EMI Records Italy s.r.l. Ma la storia di questa grandissima casa discografica non fu sempre rose e fiori. L'avvento del digitale la trovo impreparata non riuscendo a stare al passo con i tempi, la EMI iniziò dal 1996 un lento ed inesorabile declino, dal quale si spera possa uscirne. Dal 2004, anno in cui l'avvento della fruizione della musica digitale legalizzata iniziò a prendere piede  in tutto il mondo anche grazie a portali come iTunes Music Store ed alla ormai sempre maggiore diffusione dei lettori mp3, la EMI ne uscì malconcia. Basti pensare che nel 2007 (con estremo ritardo) la casa discografica aveva digitalizzato solamente il 30% dei propri prodotti e come se ciò non bastasse, non aveva ancora nessun accordo con i network di diffusione digitale.
Tutt'oggi la EMI, pur restando una grandissima realtà musicale di livello mondiale, non naviga nelle ottime acque d'un tempo.

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Guida alla scelta del midi controller

Qualunque genere di musica voi produciate e qualunque daw voi utilizziate, di sicuro nel vostro setup hardware non potrà mancare uno o più midi controller. Ormai gran parte della musica si produce utilizzando strumenti virtuali; economici ed ormai di qualità indiscussa; ma come possiamo suonarli considerando proprio la loro natura virtuale che di fatto li rende intangibili? Con il mouse? Naaaaa... la vedo molto dura..
In tal senso un hardware che potrà sicuramente permetterci di suonare gli strumenti virtuali (e non solo), senza farci rimpiangere troppo il classico strumento a tastiera, è proprio il midi controller. Ma ricordate sempre ragazzi che anche il miglior midi controller, senza la giusta competenza non farà di voi nè un professionista, nè un producer provetto!

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Cos'è il midi controller?
E' sostanzialmente uno strumento hardware che non emette suoni, bensì invia segnali midi che, riconosciuti dai nostri strumenti virtuali, ci permettono di suonare e dare espressività alla nostra musica. E' solamente uno strumento "muto" con il quale possiamo controllare tramite messaggi midi  (da qui il nome..) di un qualunque strumento, virtuale ma anche hardware, in grado di decodificare questi specifici messaggi. Il midi non è un linguaggio di comunicazione tra strumenti musicali, di nuova concezione; tutt'altro! E' un protocollo di comunicazione vecchio di quasi 40 anni, risalente ai primi anni '80 e da allora rimasto praticamente tale e quale, con pro e contro. Di questo argomento ne ho parlato in un altro articolo del blog, Cliccate qui per leggerlo.
Per collegare un midi controller al nostro computer, basta semplicemente utilizzare la connessione USB di cui ormai sono dotati praticamente tutti i tipi di midi controller; sia il computer che la nostra daw lo riconosceranno immediatamente come periferica midi e potremo immediatamente utilizzarlo per suonare e comandare qualunque strumento. Il cavo di connessione utilizzato è lo stesso di una comune stampante; in ogni caso sulla maggior parte dei controller midi sono presenti anche le connessioni midi necessarie all'invio dei messaggi (MIDI OUT).

Quale midi controller scegliere per il mio setup?
I produttori di midi controller, tra i quali spiccano Native Instruments, M-Audio, Novation, Behringer, Akai, Korg, Arturia (ma vi assicuro che potrei continuare ancora a lungo..), per andare incontro alle necessità artistiche dei singoli producer professionisti, si sono sbizzarriti sia nelle forme che nelle diversità di potenziale, di questi ormai diffusissimi e fondamentali ausilii del musicista moderno.
Per comodità di classificazione, potremmo suddividere i midi controller in 3 grandi macro-categorie; e cioè:
1) Midi controller per daw (superfici di controllo)
2) Midi controller a tastiera
3) Midi controller dotati di pad

Superfici di controllo per le daw
A seconda del software principale che utilizziamo nel nostro studio di registrazione (Pro Tools, Ableton Live, Cubase, Logic Pro, ecc..) per sveltire le operazioni di registrazione, editing, mixaggio, ecc.. sarebbe opportuno dotarci di una valida superficie di controllo. Questo strumento infatti è studiato per sfruttare al massimo le potenzialità principali e le funzionalità più utilizzate della nostra daw preferita. Alcune superfici di controllo sono specifiche per una sola daw, altre superfici invece utilizzano mappature diverse che le rendono di fatto riconosciute dai diversi sistemi di produzione musicale e quindi perfettamente utilizzabili con più daw. 

Midi controller a tastiera (Master keyboard)
Progettate con la logica di utilizzo di una qualunque tastiera musicale, questi midi controller sono senz'altro i preferiti di chi ha un approccio musicale più tradizionale, legato ad un'impostazione certamente "tastieristica" (passatemi il termine..) come me. A seconda dello spazio disponibile sul nostro piano di lavoro, possiamo scegliere tra midi controller dotati di tasti con passo più o meno grande, ma comunque sempre perfettamente utilizzabili nelle esecuzioni strumentali. Naturalmente è fuor di dubbio che utilizzare una master keyboard dotata di tastiera con passo standard, significherebbe avere una maggiore comodità di esecuzione. Detto questo, personalmente nel mio studio utilizzo diversi tipi di midi controller che, a seconda del cliente o del momento di produzione, alterno.

Midi controller dotati di pad
Sono controller midi con i quali è possibile suonare sia strumenti musicali virtuali che hardware allo stesso modo di come si fa con le master keyboard ma, al contrario di quest'ultime, i tasti non sono organizzati e disposti come in una normale tastiera musicale, bensì sono costituiti dei "quadratoni gommosi" (pads appunto..) il più delle volte retro illuminati. Molto spesso utilizzati per la programmazione di parti ritmiche, sono le superfici di controllo maggiormente utilizzate da quei producer che non hanno un background musicale di tipo tastieristico e quindi si trovano più a loro agio con questo tipo di controller.
Personalmente non li adoro particolarmente, perchè avendo un approccio più classico allo strumento ed alla produzione musicale, mi viene innaturale suonare le sequenze che ho in mente, slegandole dall'approccio tastieristico.

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Conlcusioni
Questo articolo vuole essere soltanto un escursus chiarificatore su cos'è un midi controller e quali differenze ci siano tra un tipo e l'altro. Avrete capito quindi che la scelta di uno o l'altro midi controller è una scelta assolutamente personale. Non c'è un tipo di midi controller migliore o peggiore di un altro, al di là della qualità dei materiali utilizzati per la costruzione e dell'ingegnerizzazione alla base del prodotto, il miglior midi controller è quello con cui si riesce a produrre musica più comodamente. Quello con cui ho il miglior feel tattile nel momento in cui lo utilizzo; quello con cui mi trovo più a mio agio e che riesce meglio ad integrarsi nel mio setup di produzione musicale.
A seguire troverete i link diretti di alcuni prodotti interessanti che vi consiglio di acquistare (Amazon è in assoluto l'e-commerce che vi da più garanzie!) quindi..
Buoni acquisti!


    

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